mercoledì 16 dicembre 2009

Professori fannulloni ateneo di Genova, il parere dell’Italia dei Diritti


A parlare sono Antonella Silipigni e Cesare De sessa, rispettivamente responsabile cittadina e viceresponsabile per la Scuola e l’Istruzione del movimento, che criticano il sistema


“Oltre a pubblicare notizie sull’improduttività questo è uno di quei casi nei quali bisognerebbe anche penalizzare i soggetti coinvolti”. Questa è stata la dichiarazione di Antonella Silipigni, responsabile per la città di Genova dell’Italia dei Diritti, riguardo alla notizia che il 14% dei docenti universitari del capoluogo ligure risulta improduttivo nel campo della ricerca. Di fatto i 214 insegnanti chiamati in causa, negli ultimi 5 anni, non sarebbero arrivati a pubblicare nemmeno 2 articoli scientifici a testa. “E’ necessario approfondire quali sono le condizioni lavorative – ha continuato l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - poiché ogni settore accademico è composto da molte persone. E’ troppo semplice dare la colpa ai soli precettori, bisogna anche vedere se sono stati incentivati all’impegno nello studio e questo riporta il discorso ad una accusa più ampia dell’intero sistema scolastico”.Altrettanto duro è Cesare De Sessa, viceresponsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti che ha dichiarato:”La vicenda può forse sorprendere l’opinione pubblica ma non chi conosce l’università dal suo interno e in particolar modo le forme di assunzione dei suddetti luminari. Non rispettando i criteri di meritocrazia nel reclutamento, a lungo termine si genera una condizione tale da formare sacche di incompetenza e ignoranza - conclude - che possono dar luogo soltanto a problemi all’interno del tessuto sociale già logorato dai continui soprusi contro l’istruzione”.

mercoledì 2 dicembre 2009


La responsabile cittadina dell’Italia dei Diritti:”Bisogna intensificare le relazioni tra culture diverse”


“Indipendentemente dai fomentatori, casi del genere possono verificarsi solo per mancanza di relazioni interculturali”. Antonella Silipigni, responsabile genovese dell’Italia dei Diritti, giudica così la fiaccolata tenuta ieri dal Comitato Cittadini Centro Est e dalla Lega Nord, contro la costruzione della nuova moschea nel capoluogo ligure. La manifestazione iniziata alle 17 nel centro della città e terminata alle 18 davanti alla prefettura, ha visto la partecipazione di un centinaio di cittadini e qualche esponente politico. Gli striscioni rivendicanti la potestà cristiana di Genova mandavano chiari riferimenti anche contro il Sindaco Vincenzi, che ha approvato la realizzazione dell’edificio. “Moralmente parlando tutti i cittadini sono uguali e hanno gli stessi diritti anche se una minoranza professa credi religiosi differenti – ha continuato l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro. Le contestazioni al primo cittadino non possono che essere considerate strumentalizzazioni politiche a sfondo religioso. D’altronde Genova da secoli è crocevia di popoli e culture estremamente diversi, da ciò il pensiero che la maggior parte dei cittadini sia avvezzo e tollerante alle idee altrui. Come movimento, conclude la Silipigni, siamo a favore dei diritti di entrambe le parti. Vi è comunque necessità di maggiore rispetto per le altre professioni di fede”.

martedì 1 dicembre 2009

Banda di anziani depredava container a Genova, la Tocco commenta


La vice responsabile cittadina dell’Italia dei Diritti: “Più controllo in città e al porto per restituire ai cittadini e aziende sicurezza e legalità”


Ci sono anche due pensionati ultrasettantenni nella banda di razziatori di container sgominata dai carabinieri di San Martino, a Genova. Gli anziani, che ora sono agli arresti domiciliari, effettuavano sopralluoghi che consentivano al resto della banda di rubare la merce, senza alterarne i sigilli, prima che venisse imbarcata verso Stati Uniti o Giappone. “In pratica questi container venivano abbandonati a se stessi prima di partire dal porto di Genova. Un danno duplice per chi spediva la merce all’estero, d'immagine e a livello economico”, commenta Sara Tocco, vice responsabile per la città di Genova dell’Italia dei Diritti.

Dell’organizzazione facevano parte imprenditori, autotrasportatori, commercianti in gran parte pregiudicati. Enormi i danni per le aziende italiane vittime dei furti anche perché spesso nascevano delle dispute giudiziarie sul presunto mancato invio della merce che invece veniva sottratta dai malviventi. Ci si pone però anche il dubbio sulla sicurezza in città. “Il porto di Genova, la porta del Mediterraneo, con ampie possibilità di giocare un ruolo importante sulle importazioni ed esportazioni mondiali, forse non ha abbastanza sorveglianza - continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro -. Dotato di Aivu-port solution, un sistema di controllo all'avanguardia, forse avrebbe bisogno anche di più presenze umane adibite ad impedire l'accesso ad estranei”.

La Tocco insiste poi sui mancati controlli in città sottolineando la necessità di aumentare le forze dell’ordine attraverso anche l’inserimento di nuove leve. “Servono più ispezioni nell'area che dovrebbe rilanciare la città e nuove offerte di lavoro ai giovani o meno giovani rimasti senza occupazioni. Probabilmente - continua la vice responsabile – con un numero maggiore di controlli non ci sarebbe voluto così tanto tempo per fermare questo traffico e i danni, se ci fossero stati, sarebbero risultati senz'altro minori”