lunedì 27 settembre 2010
A Genova asilo chiude per tagli ai fondi, interviene Buganza
Genova- Una scuola materna statale è stata chiusa a Genova a causa dei tagli applicati dalla Regione ai fondi necessari. Sono così rimasti privi del servizio educativo circa quindici bambini, che per giunta non hanno potuto iscriversi ad altre scuole perché la notizia della chiusura è stata data pochi giorni dopo il blocco delle iscrizioni. A commentare la vicenda a dir poco tragicomica è Edoardo Buganza, responsabile per il Comune di Genova dell’Italia dei Diritti: “Non so se la decisione di chiudere la scuola sia dovuta a un segno di protesta per richiamare l’attenzione delle istituzioni affinché prestino più attenzione per le prestazioni scolastiche. Va salvaguardato il diritto allo studio sempre e comunque, al di là delle questioni economiche. La Regione deve creare una rete di assistenza scolastica – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro -, poiché anche le strutture che ospitano meno alunni hanno il diritto a usufruire degli stessi benefici delle altre scuole”.
lunedì 12 aprile 2010
Scontri ultras a Genova, l’analisi della Silipigni
Genova –“Per poter ridurre la frequenza e la violenza di questi fenomeni ci vorrebbe un’attenzione maggiore nella fase di prevenzione”. E’ questo il commento della responsabile per Genova dell’Italia dei Diritti, Antonella Silipigni, alla notizia degli scontri tra ultras del Genoa e della Sampdoria accaduti prima del derby della Lanterna, ieri sera. Scontri che hanno causato il ferimento di quattro agenti delle forze dell’ordine presenti all’esterno dello stadio Luigi Ferraris per il servizio d’ordine. “Naturalmente anche il fatto che l’educazione allo sport è ben lontana dai parametri europei influisce sul fatto che tali episodi di violenza delinquenziale sono all’ordine del giorno quando ci sono partite di campionato o di coppa. Gli scontri tra gli ultras di opposte squadre di calcio - continua poi la Silipigni – sono interpretabili anche come sintomi di una società che vuole urlare la sua rabbia. Ma bisogna arginarli assolutamente”. L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro termina aggiungendo: ”Spero che la situazione negli stadi italiani migliori il prima possibile e che tali incidenti siano sempre meno frequenti e sempre meno violenti. Il modello inglese dovrebbe essere preso come punto di riferimento per il percorso da intraprendere verso la pacificazione delle tifoserie. Il calcio non deve essere più un pretesto per sfogare istinti repressi e insoddisfazioni”.
mercoledì 31 marzo 2010
Maxi risarcimento a Genova per vittima bullismo, il commento della Silipigni
La responsabile genovese dell’Italia dei Diritti: “L’istituzione che chiamerei in causa per prima è la scuola, che non deve essere preposta soltanto all’educazione”
Genova - “Ritengo che la scuola non debba occuparsi soltanto di istruzione, ma abbia il preciso dovere di accompagnare i giovani a un livello di maturità consapevole”. Queste le parole di Antonella Silipigni, responsabile per la città di Genova dell’Italia dei Diritti, in merito alla sentenza emessa dal Tribunale Civile Del capoluogo ligure che ha riconosciuto a un giovane picchiato dai suoi compagni di classe durante l’intervallo un risarcimento pari a 50.756 euro. La vicenda è avvenuta il 7 aprile del 2001 e il ragazzo, a seguito alla violenza subita, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per rimuovere l’ematoma a seguito delle violenze.
“La responsabilità di questi avvenimenti è in primis dell’istituto e dell’intera classe docente - ha poi aggiunto l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che probabilmente non sono intervenuti intervenuta con la giusta determinazione nel bloccare questa aggressione. Mi auguro che la giustizia faccia il suo corso e punisca con severità chi si è macchiato di questo atto inconsulto. Mi piacerebbe poi che la riforma della scuola fosse reale e non un pretesto per tagliare risorse e personale da un comparto così cruciale”.
martedì 23 marzo 2010
A Genova ambulanti in piazza contro direttiva europea, Silipigni esprime solidarietà
La responsabile genovese dell’Italia dei Diritti: “Mi appello al buon senso delle amministrazioni locali. Salvaguardiamo la categoria”
Genova - “Forse è un problema che viene ancora sottovalutato, ma la possibile scomparsa dei venditori ambulanti dalle nostre strade avrà una ripercussione negativa sull’intera cittadinanza. Senza contare che agendo in questo modo si va a tagliare uno dei motori di maggiore propulsione economica di Genova e dell’intera Liguria”.
Così Antonella Silipigni, responsabile per la città di Genova dell’Italia dei Diritti, commenta la manifestazione di ieri dei venditori ambulanti che protestano per il via libera del governo alla direttiva europea Bolkenstein, relativa alla liberalizzazione del commercio.
A rischio 5.000 imprese di ambulanti le cui concessioni delle aree mercantili potrebbero finire in mano alla grande distribuzione.
Il corteo partito da piazza Palermo ha raggiunto il palazzo della Regione e gli uffici della Prefettura.
Gravi disagi al traffico nel centro città.
“Auspico che le amministrazioni locali si diano realmente da fare, urge un progetto di pianificazione immediato che tuteli gli esercizi degli ambulanti – sottolinea l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – trovandoci poi in pieno periodo di campagna elettorale, sarebbe opportuno che tutte le forze politiche chiamate in causa si facessero portavoce dei diritti di questi cittadini”.
venerdì 12 febbraio 2010
Presidio a Genova contro le leggi ad personam, l’appoggio della Silipigni
La responsabile per Genova dell’Italia dei Diritti: “Il Governo è sordo alle richieste di aiuto dei magistrati“
Per l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, interventi come quello per il cosiddetto “processo breve” non vanno affatto nella direzione di migliorare il sistema giudiziario italiano, ma “occorrono riforme vere e serie per una giustizia nuova, moderna, efficace ed efficiente. Servono investimenti per il processo di digitalizzazione, mai veramente partito, e per sopperire alla cronica mancanza di personale nei tribunali. Solo così – conclude
martedì 2 febbraio 2010
Mercato pesce di Genova a rischio chiusura, la Silipigni commenta
La responsabile cittadina dell’Italia dei Diritti: “È valido e ragionevole rispettare la normativa Ue in materia igienico-sanitaria”.
La struttura considerata, che risale agli anni Trenta, appare oggi come un edificio fatiscente, perché carente rispetto alle norme igienico-sanitarie. Entro il mese di aprile ci si aspetta l’intervento del Food and Veterinary Office (FVO), l’ufficio che garantisce il rispetto della normativa Ue in materia di sicurezza e qualità degli alimenti nei Paesi membri. Il 30 marzo prossimo è il giorno di scadenza per una soluzione da parte del Comune nel trasferire l’edificio altrove, in un luogo più adeguato. Nel caso in cui ciò non dovesse accadere si teme, appunto, una sua chiusura.
L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro conclude: “La classe politica attuale deve attivarsi prima che siano i cittadini a pagarne le spese e deve assumersi le proprie responsabilità, in quanto in questo modo mostra di non essere preparata”.
Ufficio Stampa Italia dei Diritti
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mercoledì 13 gennaio 2010
A Genova caffè a 1,10 euro, lo sdegno della Silipigni
La responsabile locale dell’Italia dei Diritti: “Le colpe sono tutte di un governo miope”
Genova – Dopo gli aumenti scattati a gennaio nei listini dei bar associati alla Fiepet-Confesercenti, il prossimo mese sarà il turno dell’altra associazione di categoria, la Fepam-Ascom, il cui nuovo listino permetterà ai gestori dei bar di far lievitare il prezzo di un espresso fino a 1,10 euro. Gli aumenti in arrivo non riguarderanno solo i prodotti di caffetteria, ma anche superalcolici, aperitivi e liquori.
“Il rincaro dei prezzi potebbe essere visto come una misura compensativa del mancato abbassamento delle aliquote fiscali”, ha commentato Antonella Silipigni, responsabile per la città di Genova dell’Italia dei Diritti. “La crisi – spiega – continua a mietere vittime tra coloro che hanno un’attività. Fino a qualche anno fa questi erano additati come coloro che evadevano di più le imposte. In realtà, avendo una tassazione così alta, erano costretti a trovare escamotage per sopravvivere. Siamo arrivati al punto in cui per non chiudere si rischia di perdere il cliente. A Genova un aumento di questo genere è sicuramente poco gradito, ma se non si vuole fallire qualcosa si deve fare”.